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26/5/2004
Ancona e Ravenna: stabilimenti bloccati da attivisti di Greenpeace
- by la redazione @ 17:05:51
Venerdì 14 maggio, una trentina di attivisti di Greenpeace hanno bloccato i cancelli dello stabilimento di Ancona della Cereol Italia, uno dei principali impianti dove viene trasformata soia in Italia, che si trova nella zona industriale del porto di Ancona.
I cancelli della fabbrica sono stati serrati con delle catene e dei lucchetti, sopra sono stati messi degli striscioni con le scritte 'L'Europa dice no agli Ogm' e 'No agli Ogm'.
Dalla parte centrale del porto e arrivando dal mare, si può anche vedere un enorme striscione di una ventina di metri di larghezza, con scritto 'No al cibo Ogm' che i 'climbing', gli scalatori di Greenpeace, hanno attaccato, verso le 9, su uno dei 72 silos che contengono la soia, posizionati nel molo nord del porto.
Verso le 10 è attraccata nel porto dorico la nave di Greenpeace, 'Esperanza'. Gli attivisti stanno presidiando lo stabilimento mentre aspettano l'arrivo,da Ravenna, dei rappresentanti della Cereol. Il blocco dei cancelli ha impedito anche l'accesso ai Tir che dovevano caricare la soia dallo stabilimento.
L'azione segue quella di Ravenna di lunedì 10 maggio, nella quale sono stati bloccati gli stabilimenti della stessa azienda e quella al largo di Chioggia ( Venezia), in cui la nave di Greenpeace 'Esperanza' ha bloccato per quattro giorni una nave che trasportava 40 mila tonnellate di soia Ogm dall'Argentina. Ad Ancona, una squadra di Greenpeace ha raccolto dei campioni di soia dal magazzino della Cereol per effettuare il testo sugli Ogm.
«Dopo essere stati rifiutati dai consumatori -ha spiegato Federica Ferrario, reponsabile campagna Ogm di Greenpeace- gli Ogm iniziano ad essere abbandonati dalle stesse aziende che li hanno sviluppi. La Bayer ha rinunciato a coltivare il mais Ogm in Inghilterra, la Monsanto ha rinunciato al grano Ogm e allora perchè la Cereol continua ad importare soia Ogm? La soia non geneticamente modificata è ampiamente disponibile dal Brasile, l'alternativa esiste».
La Cereol è la sussidiaria italiana di Bunge, la maggiore azienda che trasforma la soia a livello mondiale e tra i principali esportatori di cereali. La Cereol-Bunge ha altri due stabilimenti in Italia a Ravenna e Porto Marghera, ed importa anche farina di soia Ogm dall'Argentina: ad ancona vengono lavorate circa 1.500 tonnellate di soia al giorno.
I dirigenti dell'azienda hanno comunicato a Greenpeace di essere ora Ogm free nello stabilimento di Ravenna perché importano soia convenzionale dal Brasile, ma anche che potrebbero riprendere ad ottobre l'importazione di Ogm.
Fonte: Il Resto del Carlino
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