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27/10/2009
Nimes (Francia). Virus sharka, frutticoltori occupano l'Inra a Bellegarde
- by la redazione @ 23:15:30
La reazione non si è si fatta attendere: l'arrivo di un ufficiale giudiziario, nominato da INRA, venerdì scorso a chateau de Campuget a Manduel, ha provocato numerose proteste; era arrivato per eseguire un "sequestro conservativo" dell'indennizzo di € 400.000 versato a favore della famiglia Dalle, proprietaria di un'azienda frutticola dopo la contaminazione dei frutteti provocata dal virus della sharka.
Lunedì 26 ottobre, una trentina i produttori provenienti da tutto il Gard (dipartimento della regione Linguadoca-Rossiglione) e la Drome (dipartimento della regione Rodano-Alpi) hanno occupato per tutto il pomeriggio un sito dell'INRA: l'azienda sperimentale di Amarine Bellegarde.
Come molti agricoltori della regione, negli anni 1990, i frutteti di chateau de Campuget a Manduel e a Bellegarde sono stati infettati dal virus della vaiolatura delle drupacee (sharka), con la conseguenza che le produzioni erano impossibili da commercializzare.
"Nel Gard, ma anche nella Drôme e dei Pirenei Orientali, le aziende agricole più gravemente contaminate sono state quelle situate attorno ai centri di ricerca dell'INRA, dove il virus è stato studiato" affermano Laurent Ducurtil del FDSEA (Fédération Départementale des Syndicats d’Exploitants Agricoles) e Cyril Larouzière, presidente dell'associazione gardonese vittime della sharka, che chiamano in causa l'INRA ente pubblico di ricerca agricola francese. Chateau Campuget è stato riconvertito in vigneti (Costières de Nîmes).
La famiglia Dalle, aveva ottenuto, nel 2006, dal Tribunale amministrativo prima e poi dalla Corte di Appello di Montpellier la condanna dell'INRA, come responsabile di tale contaminazioni. INRA in conseguenza della condanna aveva versato e € 400.000. Una decisione che aveva convinto numerosi frutticoltori a ricorrere al Tribunale amministrativo.
La vicenda si conclude nel 2008, quando il Consiglio di Stato, ribalta le sentenze precedenti e dichiarando l'INRA non colpevole.
Questa sentenza è vissuta da Franck-Lin Dalle, attuale proprietario dell'azienda (30 dipendenti) come una "vera ingiustizia".
Per questo motivo continua la sua battaglia davanti al Consiglio di Stato e la Corte europea dei diritti dell'uomo. "Oggi continuo a pagare gli alberi sradicati" ha dichiarato Franck-Lin Dalle.
Non vi è alcun dubbio che devo pagare due volte."
Lunedì 26 ottobre, i frutticoltori hanno potuto finalmente parlare al telefono con Michel Eddi, il direttore generale dell'INRA. "INRA non è infallibile. Vogliamo che riconosca gli errori commessi", ha protestato Cyril Larouzière.
La FDSEA, che lavora su un progetto di lotta contro la sharka, mira alla creazione di un fondo di solidarietà.
I produttori hanno per ora ottenuto un incontro al Ministero dell'Agricoltura.
"Oggi, tutti questi agricoltori non hanno più mezzi di produzione e sono sommersi dai debiti. Abbiamo lasciato la situazione marcire per venti anni, adesso è finita" dichiarano i funzionari di FDSEA.
Fonte: www.midilibre.com
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