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28/11/2011
Roma: sequenziato il genoma di Pseudomonas syringae pv. actinidiae (PSA)
- by la redazione @ 09:33:24
Grazie alla collaborazione tra il Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura (C.R.A., Roma e Caserta) e l'Università di Udine (Dipartimento Scienze Agrarie e Ambientali) è stato sequenziato il genoma di Pseudomonas syringae pv. actinidiae (PSA).
Le analisi e i confronti genomici sono state effettuate da Giuseppe Firrao (Università di Udine), Marco Scortichini, Simone Marcelletti, Patrizia Ferrante (C.R.A.- Centro di ricerca per la Frutticoltura di Roma) e da Milena Petriccione (C.R.A.- Unità di ricerca per la Frutticoltura di Caserta) che hanno pubblicato la ricerca il 23 novembre 2011 sulla rivista PLoS ONE.
L’analisi delle sequenze del genoma supportano l'ipotesi che questo ceppo non si è evoluto dalla popolazione Psa che ha causato l'epidemia nel 1984-1992 in Giappone e in Italia, ma è piuttosto il prodotto di una recente evoluzione indipendente dal pathovar actinidiae che infetta Actinidia spp.
In una intervista rilasciata a "Agronotizie" Marco Scortichini spiega che "Sono state, inoltre, studiati fondamentali aspetti di adattamento ambientale e di patogenicità e virulenza del patogeno.
Dalle acquisizioni ottenute sarà possibile ottenere formulati chimici utili alla prevenzione e alla difesa dal cancro batterico del kiwi. Nel 2008, anno d’inizio dell’epidemia di Psa nel Lazio, le informazioni sulla nuova popolazione del patogeno erano nulle: in soli tre anni sono stati raggiunti importanti risultati sia sulle conoscenze di base sia sulle possibilità di controllo in campo. Il punto fondamentale per la risoluzione del problema in Italia resta quello di fare applicare effettivamente ai produttori tutte le misure preventive e di controllo già sperimentate ed evidenziate.
Si pone in risalto il fatto che, nel Lazio, alcune aziende che seguono scrupolosamente i programmi di prevenzione e difesa perfezionati nel corso degli ultimi tre anni insieme ai tecnici di Associazione di Produttori (Apofruit-Aprilia) già ‘convivono’ con la malattia, realizzando reddito nel rispetto delle norme di sicurezza della coltura, dell’ambiente e dell’uomo”.
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