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7/5/2014
Lecce: abbattuti gli olivi colpiti da Xylella fastidiosa
- by la redazione @ 22:12:26
A metà aprile si è concluso l’abbattimento di un centinaio di ulivi colpiti dal complesso del dissecamento rapido.
Gli ulivi, prima tagliati e poi sradicati, si trovavano all’esterno della zona focolaio - compresa tra Copertino, Gallipoli e Leuca -, individuata dal Servizio fitosanitario della Regione Puglia.
Nella mattinata del 14 aprile, gli ispettori fitosanitari dell’Ufficio provinciale agricoltura di Lecce e gli operatori dell’Arif, l’Agenzia regionale per le attività forestali, hanno eseguito gli svellimenti lungo la statale 101, nei pressi del rondò all’ingresso di Copertino.
L’annuncio dell’abbattimento degli ulivi era stato dato, il 4 aprile scorso, dall’assessore regionale alle Politiche agricole, Fabrizio Nardoni, nel corso di un incontro convocato nella prefettura di Lecce. A due mesi esatti dal sopralluogo nel Salento dei due ispettori dell' Fvo, l’Ufficio ispettivo alimentare e veterinario della Commissione europea, era arrivato il primo, pesantissimo verdetto sullo stato di salute delle piante simbolo della regione. «Gli ulivi sono relativamente giovani, soltanto tre superano i cento anni di vita e a questi sarà risparmiato l’abbattimento per un meno invasivo taglio a metà del tronco - ha riferito Nardoni -. Le piante ricadono nei terreni di 30 agricoltori ai quali sarà riconosciuto un indennizzo». Impossibile, al momento, sapere se saranno necessari altri provvedimenti drastici - l’area interessata è quella Sud-occidentale del Leccese che copre ottomila ettari di terreno e ospita circa 5-600mila piante -, o come si intenda procedere sulle piante ammalate.
Dell’emergenza Xylella fastidiosa si è discusso ieri, nella IV commissione consiliare della Regione presieduta da Orazio Schiavone, alla presenza dei rappresentanti delle associazioni delle aziende vivaistiche. Una determina regionale ha limitato la movimentazione delle piante all’interno della provincia di Lecce, mentre all’esterno non è mai consentita, a eccezione di un esiguo numero di specie e solo dopo il campionamento e l’analisi che certifichi l’assenza del batterio.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
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