Tuttavia, ha affermato, "non stanno prendendo misure preventive essenziali, tra cui ordinare la chiusura preventiva delle frontiere agli agrumi provenienti dal Sudafrica, sulla base di un numero minimo di indagini o eseguire controlli frutta nei punti di ingresso, anche in assenza di sintomi. E 'una questione cruciale che viene visualizzato il calore e il calore non vale quando si tratta di proteggere un settore così importante come agrumi, che genera più di cinque milioni in salari e circa due milioni di tonnellate di produzione, al quarto posto del totale nazionale. In questo senso, "il governo regionale ha già lavorato per una maggiore collaborazione con l'industria", ha assicurato il ministro. In primo luogo, "abbiamo inoltrato al Ministero nazionale in diverse occasioni la nostra preoccupazione". Così, "il Consiglio consultivo del 12 maggio ha chiesto al Ministro per difendere i nostri interessi verso l'Unione europea", ha ricordato noi. Inoltre, "La Spagna ha respinto le proposte insufficienti Comitato fitosanitario permanente", ha osservato. Allo stesso modo, "stiamo prendendo le nostre misure e progettato una strategia globale con due elementi chiave: un memorandum sull'impatto della malattia e un Piano di vigilanza fitosanitario per gli agrumi, che prevede l’attuazione a breve con una procedura di controllo nei punti a rischio e negli impianti produttivi per una diagnosi precoce della malattia". “Inoltre, questo piano prevede che il Servizio Fitosanitario attui la vigilanza e una rapida pianificazione di azioni per l'eradicazione immediata delle possibili fonti di infezioni e un trasferimento di informazione agli agricoltori, tecnici e all'industria nel suo complesso,”.