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24/4/2015
Parma: EFSA nuova parere scientifico sulle cause del disseccamento rapido degli olivi in Puglia
- by la redazione @ 10:20:22
"Attualmente non esiste prova scientifica per sostenere l'idea che i funghi piuttosto che la Xylella fastidiosa siano la causa principale della sindrome del disseccamento rapido dell'olivo osservato in Puglia". Questo è il risultato principale di un'analisi effettuata dall'EFSA di nuovi studi e altre informazioni fornite all'Autorità.
Inoltre, non vi è alcuna prova scientifica che il trattamento di malattie fungine ridurrà la diffusione e l'impatto di Xylella, anche se una razionale gestione degli oliveti è generalmente benefico per la salute delle piante.
I documenti esaminati dall'EFSA evidenziano che le infezione prvocate da funghi trachemicotici sono spesso associati alla malattia e potrebbero anche essere coinvolti con la sindrome. Tuttavia, le ricerche non hanno finora dimostrato che questi funghi sono la causa primaria della mallattia.
L'EFSA aveva affermato nella sua valutazione del rischio di X. fastidiosa, pubblicato nel gennaio 2015, che gli ulivi malati "erano generalmente colpiti da una combinazione di parassiti, tra cui X. fastidiosa, varie specie fungine appartenenti ai generi Phaeoacremonium e Phaemoniellae Zeuzera pyrina (rodielgno giallo) ". I nuovi studi, insieme ad altri elementi di prova disponibili, supportano questa affermazione.
Il parere era stato sollecitato il mese scorso dalla Commissione europea per rispondere alla Ong pugliese Peacelink, che aveva inviato a Bruxelles materiale scientifico e audiovisivo a sostegno dell’ipotesi secondo cui i principali agenti causali della malattia degli ulivi potrebbero essere alcune specie di funghi tracheomicotici e non il batterio Xylella fastidiosa. L'EFSA ha tenuto un'audizione con uno degli autori dei lavori scientifici presi in esame al fine di essere certi di aver compreso pienamente i risultati pubblicati.
Efsa è giunta anche alla conclusione che è improbabile che l'eradicazione di Xylella fastidiosa, cioè la sua totale eliminazione da una zona focolaio, abbia successo nelle zone in cui l’organismo nocivo è ampiamente insediato, a causa della estesa gamma di piante ospiti e delle varie specie di insetti vettori. Xylella fastidiosa è peraltro insediata su decine di migliaia di ettari della provincia di Lecce (Puglia).
L’Efsa a precisato che “in virtù della separazione tra valutazione del rischio (di sua competenza) e la gestione del rischio” vigente nell’Ue, di non aver “raccomandato una specifica strategia di controllo della Xylella”, perché il compito di farlo spetta “alle Autorità europee e nazionali”.
Tuttavia ritiene che il ricorso a un insieme di misure di contenimento, quali:
1) impedire il movimento di piante infette o di insetti vettori infetti;
2) eliminare le piante infette (ovvero dove è accertata la presenza di Xylella fastidiosa );
3) controllare gli insetti vettori ed effettuare una corretta gestione della vegetazione circostante
potrebbe aiutare a prevenire o rallentare la diffusione dell’organismo nocivo dalla provincia di Lecce alle zone limitrofe o ad altri territori dell'Unione europea.
fonte: EFSA
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