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12/11/2003
OGM: Marche:«OGM, controlli sul 100% delle sementi»
- by redazione @ 22:06:35
ANCONA - «Non possiamo accontentarci di un controllo parziale delle sementi per allontanare il rischio delle contaminazioni delle colture da organismi geneticamente modificati».
Così l'assessore all'agricoltura delle Marche Giulio Silenzi ha commentato la proposta del ministro Alemanno di fissare il controllo sulle sementi ad una quota del 20%. Un no, ribadito dalle Marche all'indomani della dichiarazione di regione “Ogm free” siglata a Bruxelles insieme ad altre nove regioni europee.
«Nel nostro Paese - ha ricordato Silenzi - non è consentita la vendita di questo tipo di sementi e occorre muoversi di conseguenza: il controllo deve riguardare tutte le partite, quindi il 100% delle sementi».
Per l'assessore questo è l'unico modo per tutelare le produzioni, sia quelle convenzionali, che quelle biologiche. Una linea di rigore perseguita nei fatti dalla Regione, come dimostra la vicenda della distruzione del campo di mais transgenico scoperto a Sant'Elpidio a mare.
Sempre sullo stesso tema, i consigliere regionale verde, intervenuto a Roma agli “Stati generali della coalizione-Liberi da Ogm”, alla presenza del presidente della Repubblica, ha detto che «l'adesione di 12 Regioni e decine di organizzazioni del mondo politico, sindacale, economico e produttivo, di ogni orientamento, testimonia l'importanza che sta assumendo nel nostro paese il movimento che si oppone alla introduzione di ogm in agricoltura e nell'alimentazione».
Le Marche, ha ricordato Moruzzi, sono state tra le prime Regioni ad aver adottato provvedimenti per garantire l'assenza di ogm dalle mense pubbliche e a incentivare la nascita di linee di produzione in grado di certificare l' assenza di alimenti geneticamente manipolati nelle produzioni alimentari. «Il nostro obiettivo - ha concluso - è quello di tutelare le produzioni tipiche e il settore dell'agricoltura biologica, che nella regione ha raggiunto livelli che superano l' 8% della superficie agraria».
Fonte: Il messaggero, 11 novembre 2003
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